“Per fortuna che Quagliariello c’è, altrimenti gli stessi autori di fatto del pasticciaccio del decreto si apprestano ad organizzare un altro clamoroso flop nella ricostruzione delle pubbliche amministrazioni del Paese”.
Così il presidente della Provincia di Napoli e componente dell’Ufficio di presidenza dell’U PI, Antonio Pentangelo, commenta le ultime notizie relative al ddl sull’abolizione delle Province.
“Le parole del ministro Quagliariello – ha aggiunto Pentangelo – fanno decisamente da contraltare a quelle velenose ed irrazionali di chi si è reso protagonista di un progetto bocciato dalla Consulta che oggi vorrebbe rivendere lo stesso prodotto scadente e scaduto cambiandogli unicamente la confezione. Non si può fare tutto in fretta e subito, sotto la spinta di fibrillazioni irrazionali, rischiando di creare mostri istituzionali senza né capo né coda. Il ministro per le riforme giustamente valuta improponibile ipotizzare nuove istituzioni quali le Città metropolitane, nei fatti guidate dai sindaci del capoluogo di riferimento, così come saggiamente parla di aree omogenee che debbono condividere funzioni e creare sinergie e che il più delle volte non coincidono con le attuali Province come previsto dalla legge appena cassata.
Al ministro Gaetano Quagliariello, come ho già anticipato al presidente dell’Upi Antonio Saitta, presenteremo una petizione affinché il processo verso la costituzione della Città metropolitana stavolta non trovi ostacoli, ma venga concepito come uno strumento primario per il coordinamento delle funzioni sul territorio. Una simile istituzione per avere un contatto reale con la nuova area che si andrà a formare dovrà avere una forte identità riconosciuta da una elezione diretta a suffragio universale dei propri rappresentanti. Non possiamo correre il rischio di essere nuovamente considerati rappresentanti di una casta, nominata da organismi chiusi, secondo formule ma sopportate dall’opinione pubblica”.
“Dobbiamo puntare ad un dibattito serio, concreto e rapido per giungere ad una riforma efficace ed equa, che risponda oltre che alle esigenze di spending review anche a quello di strumenti idonei allo sviluppo della nazione. Mi auguro che alcune farneticazioni, come quelle del sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, che parla delle Province come rifugio delle seconde linee della casta, finiscano di avvelenare un clima di confronto attraverso una propaganda populista che non può essere la giusta premessa ad una fase costruttiva serena. Sono certo che il nuovo presidente dell’Anci Piero Fassino, a cui vanno i miei sentiti e cordiali auguri di buon lavoro, saprà coordinare in maniera meno estremista le voci dei comuni, che fino ad oggi – ha concluso il presidente della provincia di Napoli – hanno portato purtroppo avanti una linea che sembrava più interessata ad interessi di parte piuttosto che ad un discorso globale propositivo”.