“Ogni limite ha una pazienza”, diceva Totò scherzando. Scherza molto meno il presidente della Provincia, Pier Giorgio Dall’Acqua, che si dice “fortemente preoccupato per tutti quei lavori di competenza dell’Anas che tardano ad essere conclusi”.
L’indice è puntato non tanto sul compartimento regionale, quanto sui vertici nazionali e l’elenco non è breve.
“C’è stato pieno accordo in questi anni con il compartimento regionale– ha precisato Dall’Acqua – e dove è dipeso dalla Provincia i lavori si sono conclusi, come per la tangenziale Est e la viabilità del nuovo polo ospedaliero di Valle Oppio”.
Non è così, invece, per la Statale 16. Per quanto riguarda il primo stralcio (da S. Biagio di Argenta fino a Ponte Bastia), che vale oltre 59 milioni di euro, la progettazione è stata terminata il giugno 2001, il bando di appalto è stato pubblicato il dicembre 2002 e l’aggiudicazione definitiva è avvenuta nel febbraio 2004. Però i lavori non sono ancora stati consegnati dall’Anas per un problema di contenzioso sugli espropri. La Provincia si è anche resa disponibile a trovare una soluzione tra Anas e associazioni agricole, ma la questione è ora in mano al Tar da cui pende una decisione che rischia di far cominciare da zero tutto l’iter di aggiudicazione.
“Cosa sono 800.000 euro in più – si chiede Dall’Acqua – se un ritardo di anni può comportare una revisione prezzi ben più pesante sul costo finale dell’opera?”.
Le cose, poi, non vanno meglio per il secondo stralcio della Statale 16 (da Consandolo ad Argenta), il cui costo è di oltre 36 milioni di euro.
Anche in questo caso la progettazione è terminata (novembre 2002), è avvenuta la pubblicazione del bando di gara (luglio 2003), così come l’aggiudicazione definitiva. Eppure l’Anas non ha ancora stipulato il contratto con la ditta Rizzani da Eccher, vincitrice dell’appalto.
“Ricordo – ha aggiunto Dall’Acqua – che per la Statale 16 la Provincia ha partecipato alle spese di progettazione con circa 250.000 euro”.
La musica non cambia quando il presidente della Provincia tocca il tasto Cispadana e variante di Migliarino.
A seguito di un’intesa tra Emilia Romagna e Governo che risale al dicembre 2003 e che riguarda il trasferimento alla Regione di lavori e risorse in capo all’Anas, la stessa azienda propone alla Provincia di farsi carico del primo lotto Cispadana (Ferrara Sud – Poggio Renatico) e del secondo stralcio della Migliarino, con trasferimento delle risorse necessarie.
La Provincia accetta e già nel 2004 approva la convenzione, che a tutt’oggi Anas deve ancora sottoscrivere a causa di un rimpallo di responsabilità con il Ministero delle infrastrutture.
Nel frattempo entrambi i cantieri sono fermi.
“Anche qui ricordo – aggiunge Dall’Acqua – che dove le cose dipendono dalla Provincia vengono puntualmente eseguite, come i lavori sulla Cispadana in corso a S. Carlo e in fase di appalto nel tratto da S. Agostino a Cento”.
La lista si allunga in modo impressionante con l’esempio del tunnel di Porto Garibaldi, per la cui progettazione era stato concordato di suddividere le spese di 1.300.000 euro in parti uguali fra Provincia e Anas.
La Provincia non solo ha messo la propria parte, ma ha anche anticipato la quota Anas. Ma non basta. È praticamente pronta la progettazione definitiva, mentre da Roma non è ancora arrivato il parere su quella preliminare.
Dall’Acqua termina la lunga lista con la Statale Romea (che nelle statistiche rientra tra le prime tre strade più pericolose in Italia), dove nonostante una nota Anas dell’anno scorso rimangono da compiere tutti i lavori più importanti di messa in sicurezza da Lido Spina fino al confine col Veneto, e con la superstrada, dove qualcosa è stato fatto ma non ancora tutto.
“L’elenco è lungo – continua Dall’Acqua – e mi preoccupa perché non vedo risposte concrete”.
Dalla lista ai motivi di un ritmo che si addice più ad un bradipo che ad un’azienda, il passo è breve.
“Mi sono interrogato – prosegue infatti il presidente della Provincia – sulle ragioni e mi sono dato delle risposte: o si tratta di inefficienza, o prende corpo l’ipotesi che i continui annunci di inizio lavori nascondano in realtà un grave problema di mancanza di risorse, oppure la scusa di una burocrazia contorta serve per far perdere tempo e dirottare gli interventi fuori dalla nostra regione”.
“Attendo risposte concrete dal presidente nazionale Vincenzo Pozzi, che sto cercando di contattare da almeno dieci giorni – conclude deciso Dall’Acqua – altrimenti vedrò di informare i sindaci della provincia per prendere altre decisioni”.