Pubblichiamo di seguito la lettera del presidente della Provincia Matteo Rossi riguardo le linee politiche che l’Amministrazione da lui guidata intende sviluppare nell’arco del 2015:
“Idee strategiche e capacità di fare rete sono ciò che istituzioni sempre più prive di risorse devono saper mettere in campo, perché lo sviluppo non è solo una questione di soldi. Vorrei perciò provare a rendere evidente in cinque punti ciò che la nuova Provincia, nel cuore di una trasformazione difficile, vuole perseguire come scelte orientate allo sviluppo nel corso del 2015. Un anno in cui, dall’indagine Ocse alla sfida di Expo, possiamo cogliere insieme l’opportunità di straordinari acceleratori dei nostri processi territoriali. La sede del «modello Bergamo» rappresenta a mio avviso il luogo per realizzare questa sintesi. Va quindi rafforzata, dotata di strumenti e budget per operare da vera cabina di regia.
La Provincia intende orientare le proprie scelte nelle seguenti direzioni.
Punto primo, aiutare i Comuni a fare sistema. Vanno in questa direzione tre interventi: la stazione unica appaltante, il nuovo statuto con le aree omogenee, il sostegno alle reti che investono sull’attrattività. Con la prima i Comuni risparmieranno tempo e denaro grazie alle competenze della Provincia in materia di gare e di bandi, dalla progettazione delle opere alla direzione dei lavori.
Col nuovo statuto i Sindaci potranno tanto più incidere nelle politiche provinciali quanto più saranno capaci di definire un punto di vista sovracomunale. Nel tempo questa capacità è stata sviluppata negli ambiti del sociale e ora, con la revisione del Ptcp, la sfida è promuovere un’idea di territorio condivisa e vincolante, dall’urbanistica all’ambiente, dai parchi d’impresa fino alla fiscalità locale, temi che incidono sulla capacità competitiva delle diverse aree. L’occasione dell’Expo, infine, ha fatto nascere numerose collaborazioni nei distretti dell’attrattività attraverso i quali continueremo ad investire sul marketing territoriale e la competitività turistica dei territori, a partire da quelli montani, il cui spopolamento vogliamo contrastare e combattere.
Punto secondo, una rinnovata alleanza per la green economy tra impresa ed enti locali. Da un lato, all’interno del percorso della Covenant of Major, la Provincia è impegnata a rendere bancabili i 124 piani comunali di riqualificazione energetica e recuperare 54 milioni di prestiti europei, dall’altro sul patrimonio delle scuole provinciali vanno costruiti progetti di efficientamento energetico capaci di produrre risparmi e favorire innovazione e nuova domanda di lavoro. E se l’Europa è il luogo dove buone idee e capacità di fare rete danno accesso a nuove risorse, va da sè che il 2015 deve essere l’anno in cui avviare un’agenzia territoriale per i fondi europei coordinata dalla Provincia capace di integrare le competenze pubbliche e private già attive su questo fronte.
Punto terzo, vogliamo innovare, nel quadro del Jobs act, le modalità dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, ma la prima politica attiva si chiama formazione professionale, risorsa strategica per favorire gli inserimenti lavorativi e inserire nuove competenze nella cultura e nell’impresa artigiana. Va in questa direzione il rilancio dell’Azienda Bergamasca Formazione e la rete tra i diversi enti che in primavera darà vita alla prima «Fiera dei mestieri».
Punto quarto, trasporti e infrastrutture. Con la nuova Agenzia della mobilità progetteremo in modo innovativo e condiviso le aree urbana ed extraurbana generando economie e realizzando utili integrazioni tariffarie. È l’unico modo per contrastare le conseguenze di tagli pesanti, ben sapendo che anche su questo terreno si combattono gli alti tassi di mortalità scolastica ancora presenti nelle nostre valli. Sulle infrastrutture il nuovo scalo merci, la variante di Cisano e il tratto di tangenziale Treviolo-Paladina sono progetti sui quali non dobbiamo perder tempo. Quest’ultima in particolare è inclusa nella strategia di rilancio che a partire dall’investimento sulle nuove terme di San Pellegrino, e speriamo sul nuovo Casinò, punta a rilanciare anche le più lontane località turistiche. Collegare capoluogo e pianura, verso Treviglio e Romano, rimangono obiettivi prioritari dei quali stiamo studiando nuove compatibilità ambientali ed economiche.
Punto quinto, le emergenze: 7,8 milioni di extra costi per la variante di Zogno e 16 milioni di debito verso i Comuni per l’assistenza scolastica sono le pesanti problematiche ereditate. Il piano di vendita di immobili e azioni sarà orientato prioritariamente su questi fronti. A dicembre abbiamo pagato con due milioni di euro molti dei nostri debiti, ora pretendiamo che lo Stato paghi quanto dovuto in ordine ai quasi due milioni e mezzo di affitti arretrati per le funzioni ospitate nelle nostre sedi. Buone idee, capacità di fare rete, concertazione territoriale, una Provincia leggera per una politica forte. Noi proveremo a fare «meglio con meno», con tutta la determinazione possibile”.
Matteo Rossi, presidente Provincia di Bergamo
Redattore: Redazione Provincia Bergamo