“Sulla necessità d’integrare rapidamente la Commissione Bicamerale per le questioni regionali con i rappresentanti delle Regioni, delle Province e dei Comuni non c’è dissenso.” Lo ha detto il Senatore Carlo Vizzini, Presidente della Commissione Parlamentare per le questioni regionali, in una intervista all’Agenzia di Informazione dell’Unione delle Province d’Italia, che sarà pubblicata nel prossimo numero in uscita. “Occorre – ha proseguito il senatore – una azione decisa da parte dei protagonisti, del Presidente del Consiglio dei Ministri, del Presidente dell’Anci e dell’Upi. D”altronde su questo tema si sono espressi positivamente i Presidenti della Camera e del Senato, e recentemente, anche il Capo dello Stato ne ha parlato come di processo ormai irreversibile. E’ necessario però accelerare i tempi, per arrivare, già prima dell’estate, alla definizione di questo strumento, e passare poi alla rivisitazione dell’intero sistema parlamentare, con l’introduzione della Camera delle Autonomie, su cui riscontro un sostanziale accordo tra i partiti”.
“Il senatore Vizzini– commenta Lorenzo Ria Presidente dell’Unione delle Province d’Italia –, chiede all’U.P.I. e all’A.N.C.I. un’azione incisiva per l’insediamento della nuova Bicameralina e l’introduzione della Camera delle Regioni e delle Autonomie. La verità è che ripetutamente, e sempre in maniera diretta, l’U.P.I. e l’A.N.C.I. hanno denunciato i ritardi nell’attuazione della riforma costituzionale e i gravi danni che il Paese sta subendo. Noi non siamo associazioni che alzano la voce oltre il dovuto e che protestano dinanzi al Parlamento. Siamo associazioni che agiscono con responsabilità e richiamano le istituzioni competenti al dovere della responsabilità e alla necessità di tutelare gli interessi del Paese.
Il sistema istituzionale italiano è in enorme difficoltà da un lato paralizzato dalla contraddizione tra istituzioni e regole vecchie e nuove e dall’altro sull’orlo di un’esplosione generalizzata di conflitti istituzionali. Le Autonomie sono, come sempre, pronte a fare la loro parte e a lavorare per raggiungere un nuovo assetto dello stato che garantisca la pari dignità di tutti livelli istituzionali .”
Roma, 20 maggio 2003