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In Friuli Venzia Giulia grande manifestazione per tutelare il diritto di voto e le Province.MARTEDÌ 28 GENNAIO IN FIERA A PORDENONE

Ciriani chiama a raccolta cittadini, categorie e associazioni: «Difendiamo tutti assieme gli interessi e l'identità pordenonese costantemente sotto attacco»

Istituzioni e Riforme    23/01/2014

Una grande manifestazione pubblica «per difendere il diritto di voto dei cittadini e le Province del Friuli Venezia Giulia» e in particolare «per tutelare l’identità e gli interessi pordenonesi». Alessandro Ciriani, presidente della Provincia di Pordenone e presidente regionale dell’Upi (l’Unione delle Province) lancia una controffensiva in grande stile  per contrastare la riforma della Regione (appena approvata in commissione) che prevede il superamento delle Province attraverso l’abolizione del voto. E la prima a farne le spese sarà proprio la Provincia di Pordenone che doveva andare al voto in primavera. 

 

La manifestazione, a cui parteciperanno rappresentanti anche delle altre tre Province, si terrà martedì 28 gennaio alle 20.00 nella sala congressi della Fiera di Pordenone, in viale Treviso. Lo stesso giorno la riforma passerà al vaglio del consiglio regionale. «Una riforma, anzi un pasticcio – attacca Ciriani – che toglierà ai cittadini il diritto di voto per eleggere i rappresentanti della propria Provincia. Verranno sostituiti con consiglieri comunali e sindaci che si votano tra di loro e con un presidente nominato che percepirà comunque un’indennità. Denunceremo pubblicamente l’illegittimità di questo provvedimento – continua – ma soprattutto i danni e lo sperpero di denaro pubblico che provocherà la soppressione delle Province, cancellando peraltro tradizioni civili e identità radicate».

 

Upi e Provincia di Pordenone confidano in una partecipazione massiccia di «cittadini, istituzioni, forze sociali, associazioni perchè tutti devono essere informati dei disservizi, del caos e dei maggiori costi che provocherà l’abolizione delle Province. Lo dimostreremo con numeri e dati ufficiali, confrontando la qualità dei servizi e i costi di Regione e Province».  Un esempio? «Con il passaggio del personale alla Regione – spiega Ciriani – aumenteranno i costi perchè i dipendenti provinciali dovranno essere allineati al più oneroso contratto regionale. Senza contare che le funzioni verranno allontanate dal nostro territorio».

 

«Panontin e Serracchiani – attacca ancora – vogliono scassare tutto facendo un salto nel buio, senza avere neanche loro le idee chiare su cosa capiterà. E’ una riformetta ideologica, confusa, priva di dati e basi scientifiche, nemmeno una matricola di Giurisprudenza si permetterebbe di presentarla come tesina al suo professore. Peraltro le Province – fa notare Ciriani – esistono in quasi tutti i paesi europei, compresa la virtuosa Germania dove sono più numerose e gestiscono più denaro, solo realtà piccole come Cipro o Malta non le hanno».

 

Per cui «non c’è alcun motivo fondato che giustifichi questo furore demagogico contro le Province e, tanto meno, che debba essere la Provincia di Pordenone la prima a a farne le spese, dopo che in molti si sono prodigati per la sua istituzione, e soprattutto perché già duramente colpita dalla crisi occupazionale e da troppe decisioni penalizzanti in materia di sanità, infrastrutture e cultura. La Regione – è il contrattacco finale – riformi piuttosto se stessa perchè è un enorme mostro burocratico e organizzativo, con costi enormi e inefficienze spaventose».



Redattore: Ufficio stampa UPI VENETO
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