Accanto ai cento senatori eletti a suffragio universale, dovranno essercene altri cento rappresentanti dei governi locali: Regioni, Province e Comuni.
E’ questo il modello di Senato federale proposto oggi, nell’audizione alla Commissione Affari Costituzionali del Senato, dal Presidente dell’Upi Lorenzo Ria.
“Se il Senato federale – ha detto Ria – deve essere la sede di rappresentanza degli interessi territoriali, i diversi livelli istituzionali devono esservi direttamente rappresentati, secondo un modello paritario rispetto alla componente eletta a suffragio universale. Solo così si darà seguito al dettato costituzionale che garantisce piena dignità politica di tutte le istituzioni dello Stato.
Per lo stesso motivo – ha proseguito Ria – nella componente rappresentativa degli enti territoriali devono essere rappresentati in rapporto paritario Regioni ed Enti locali”.
Ria ha poi aggiunto che il Senato federale, così come proposto dall’UPI, potrebbe essere istituito già a partire dalla XV legislatura.
Il Presidente ha voluto anche ribadire la posizione delle Province in merito alla composizione della Corte Costituzionale: “L’accesso diretto alla Corte Costituzionale per i Comuni, le Province e le città metropolitane – ha detto – è una condizione necessaria per tutelare le loro attribuzioni costituzionali e per non compromettere, anche in questo caso, la pari dignità costituzionale”.