I Presidenti di Provincia analizzata la Legge di stabilità 2015 che impone alle Province e alle Città metropolitane un taglio 1 miliardo per il 2015, 2 miliardi per il 2016 e 3 miliardi per il 2017, ritengono che non sia possibile garantire i servizi essenziali ai cittadini in capo alle Province e alle Città metropolitane.
In questa condizione, se il Governo non riterrà di rivedere l’attuale impostazione, non possono assumersi alcuna responsabilità per le gravi conseguenze che da questo deriveranno per le comunità amministrate.
Servizi che, con la riforma Delrio, restano confermati: dalla gestione e messa in sicurezza delle oltre 5.100 scuole superiori italiane, in cui studiano 2 milioni e 500 mila ragazzi, dei 130 mila chilometri di rete viaria nazionale, di cui 38 mila di strade montane, alla tutela dell’ambiente e agli interventi contro il dissesto idrogeologico.
Servizi che nel 2014 hanno avuto un costo di 3 miliardi e 188 milioni. Con i tagli imposti dalla legge di stabilità, nel 2015 le risorse su cui Province e Città metropolitane potranno contare per questi stessi servizi scende a 2 miliardi, per arrivare a 1 miliardo nel 2016 e all’azzeramento totale nel 2017.
Non si tratta di abolire le Province ma di chiudere servizi essenziali, di non potere assicurare il riscaldamento nelle scuole, lo sgombero della neve, la messa in sicurezza delle strade, la tutela del territorio e dell’ambiente.
I Presidenti di Provincia chiedono pertanto una presa di responsabilità da parte di tutti, e per questo, oltre al confronto aperto con il Governo, chiedono incontri a tutti i capigruppo in Parlamento fin dalla prossima settimana per rivedere l’attuale impostazione della manovra.
In allegato, l’OrdIne del giorno approvato dall’Assemblea dei Presidenti di Provincia, la simulazione dei tagli sui bilanci di Province e Città metropolitane, l’impatto della manovra sui servizi erogati da province e Città metropolitana