Sulla riorganizzazione territoriale della Banca d’Italia bisogna avviare un confronto con le istituzioni, in modo da potere trovare soluzioni utili a raggiungere il giusto obiettivo della razionalizzazione, senza penalizzare i territori. Lo hanno chiesto il Presidente e il vice Presidente dell’Upi, Fabio Melilli e Bruno Marziano, in una lettera inviata oggi al Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi.
“Abbiamo appreso che è intenzione della Banca d’Italia, di procedere ad una riorganizzazione dell’Istituto attraverso un forte taglio delle sedi periferiche provinciali, a vantaggio di una nuova articolazione logistica su base regionale – si legge nel testo – pur condividendo l’obiettivo dell’intervento, teso a ridurre le spese e razionalizzare le risorse, e non intendendo, come ovvio, entrare nel merito delle scelte funzionali della Banca, non possiamo esimerci dall’esprimerLe la nostra preoccupazione per questo disegno”.
A preoccupare i due Presidenti è quanto una simile ristrutturazione possa interferire negli equilibri socio – economici dei territori.
“Un allontanamento dal territorio della sede della Banca d’Italia – scrivono Melilli e Marziano – avrà pesanti ripercussioni sul sistema delle imprese, e comporterà un ulteriore complicazione e alla vita delle imprese e, quindi, una nuovo ostacolo allo sviluppo. Per non considerare i problemi che deriveranno dalla necessaria riallocazione del personale degli istituti nelle nuove sedi”.
In chiusura, i rappresentanti dell’Upi invitano il Governatore Draghi a “verificare l’opportunità di avviare un confronto”, per trovare possibili soluzioni in grado di permettere il raggiungimento dell’obiettivo della razionalizzazione senza penalizzare i territori.