Signor Presidente,
ci rivolgiamo a Lei perché sono in gioco il futuro delle nostre Comunità e il rispetto del principio costituzionale di autonomia degli Enti Locali, minacciati dalla finanziaria 2003.
In questi anni le Province italiane hanno rispettato pienamente i vincoli di finanza pubblica e il patto di stabilità comunemente concordati.
Il disegno di legge finanziaria approvato alla Camera dei Deputati ripaga tale collaborazione rompendo lo spirito di cooperazione istituzionale che ha caratterizzato i rapporti tra il Governo e le Autonomie locali negli ultimi anni.
Sono state, infatti, compiute scelte che penalizzano fortemente l’autonomia delle Province, garantita dalla Costituzione. Non solo, sono state previste disposizioni retroattive che penalizzano chi più ha rispettato il patto di stabilità interno e prevedono la restituzione di soldi già spesi.
Con queste disposizioni, che tagliano del 15% (per circa 1 miliardo di euro) la capacità di spesa delle Province, sarà impossibile ogni forma di programmazione. Sarà soprattutto impossibile approvare i bilanci 2003 nel rispetto dei nuovi limiti del patto di stabilità.
Viene, inoltre, compressa, a partire dal 2005, la capacità di investimento delle Province, con gravissime ripercussioni sullo sviluppo dei territori:
– verranno meno gli interventi programmati sulle infrastrutture locali e sull’edilizia scolastica;
– verranno svilite le politiche per il lavoro, la formazione, lo sviluppo e l’ambiente, vulnerando profondamente i diritti e le attese dei cittadini.
Siamo al paradosso.
Da un lato si riconosce l’identità e il ruolo delle Province, dall’altro si approvano norme che ne svuotano le funzioni e ne annullano l’operatività.
Eppure, abbiamo espresso al Governo piena disponibilità a concordare misure alternative, rispettose dei vincoli di finanza pubblica. Eppure abbiamo mostrato nei comportamenti la piena consapevolezza delle difficoltà dei conti pubblici, facendo per intero il nostro dovere.
Signor Presidente del Consiglio, avremmo voluto affrontare direttamente con Lei queste questioni, durante la nostra Assemblea nazionale di Milano, l’11 novembre scorso. Questo non è stato purtroppo possibile. Ci vediamo dunque costretti a parlarLe dalle pagine dei giornali.
Per la gravità dei problemi posti e per le pesanti conseguenze che si prospettano non ritiene urgente ed opportuno un incontro?
Cordialmente
Roma, 20 novembre 2002
L’UFFICIO DI PRESIDENZA DELL’UNIONE DELLE PROVINCE D’ITALIA
LORENZO RIA, Presidente UPI e Presidente Provincia di Lecce
FORTE CLO’, Vicepresidente delegato UPI e Assessore Provincia di Bologna
SILVANO MOFFA, Vicepresidente UPI e Presidente Provincia di Roma
MERCEDES BRESSO, Presidente Provincia di Torino
ALBERTO CAVALLI, Presidente Provincia di Brescia
OMBRETTA COLLI, Presidente Provincia di Milano
NICOLA FRUGIS, Presidente Provincia di Brindisi
GINO NUNES, Presidente Provincia di Pisa
VITTORIO PRODI, Presidente Provincia di Bologna
CARMINE TALARICO, Presidente Provincia di Crotone
GIOVANNI MASTROCINQUE, Presidente Consiglio provinciale di Benevento
FRANCESCO BISOGNO, Consigliere Provincia di Cosenza
FRANCESCO CROCETTO, Consigliere Provincia di Potenza
ORESTE PASTORELLI, Consigliere Provincia di Rieti
GIOVANNI PINO, Consigliere Provincia di Messina