“Anche la Corte dei Conti riconosce che gli Enti locali sono costretti entro “percorsi di sopravvivenza finanziaria”, a fare ricorso all’indebitamento per assicurare i servizi ai cittadini e rimanere nei vincoli del patto di stabilità interno. Una considerazione che certo non ci consola, ma che non fa altro che confermare quanto noi stessi abbiamo più volte sottolineato al Governo e al Parlamento.”
Così il Presidente dell’Upi Fabio Melilli commenta l’indagine compiuta su un campione di 11 Province e 138 Comuni realizzato dalla Corte dei Conti, nel quale si legge che è: “evidente la difficile situazione finanziaria nella quale versano gli enti di media e piccola dimensione, i quali, per un verso vedono ridursi in termini reali le risorse su cui poter contare, dall’altro sono premuti da esigenze di spesa per corrispondere alla domanda di servizi essenziali e indispensabili avanzata dai cittadini nel quadro di quei diritti di cittadinanza che sono loro riconosciuti per costituzione” .
“E’ proprio in questo quadro, e non con letture che possono apparire distorte dei dati, che si dimostra come il ricorso all’indebitamento per sostenere gli investimenti mostra il segnale della virtuosità dei bilanci di Province e Comuni.
Le Province, poi, nonostante la situazione rappresentata correttamente dalla Corte dei Conti, hanno saputo anche contenere i costi della spesa corrente, mantenendo le spese del personale, sulla base dei dati della Ragioneria generale dello Stato, al 25% della spesa corrente.
L’utilizzo degli strumenti di finanzia innovativa – prosegue il Presidente Melilli – da un lato testimonia il buon grado di solvibilità che Province ed Enti locali hanno in questi anni dimostrato di avere, e dall’altro, come attesta proprio questa indagine, la volontà delle Province di sostenere le politiche di investimento e lo sviluppo locale.
E che queste operazioni siano realizzate in un regime di virtuosità è attestato dalla stessa procedura di monitoraggio, cui sono soggetti gli enti, avviata di recente dal Ministero dell’economia, per l’accesso al mercato dei capitali”.