Un patto in 10 punti, per riempire di contenuti la parola “federalismo”, la cui piena attuazione oggi è frenata da finanziarie che continuano a prevedere un fisco centralizzato e dalla mancato completamento del passaggio di competenze e risorse, dalle Regioni alle Province e ai Comuni.
Il documento è stato presentato oggi da Anci, Upi e Uncem e raccoglie le proposte e le richieste che i Sindaci e i Presidenti di Provincia vorrebbero potere leggere nei programmi elettorali dei candidati al governo delle Regioni.
“Si tratta di temi per noi prioritari, determinanti per ristabilire un rapporto armonico tra tutte le istituzioni del Paese. Per questo chiameremo i candidati di ogni schieramento a discutere sul territorio di questa piattaforma politica, in incontri con i Presidenti di provincia e con i Sindaci”.
Nel decalogo, Province,Comuni e Comunità montana chiedono che nei programmi elettorali dei candidati alla presidenza delle Regioni vi sia l’impegno:
1. a costruire una Regione che rafforzi il suo ruolo alto di indirizzo politico e legislativo e che esalti i Comuni e le Province, senza esercitare il potere normativo nell’ambito riservato alla regolamentazione locale, attuando il federalismo amministrativo.
2. ad adottare leggi regionali di istituzione e di disciplina del Consiglio delle Autonomie locali, rilanciando la collaborazione tra Regioni e Autonomie locali;
3. a favorire e a sostenere politiche attive per i Piccoli Comuni;
4. a dare attuazione all’accordo sul federalismo fiscale e a trasferire funzioni amministrative e risorse finanziare, rispettando l’autonomia di entrata e di spesa delle istituzioni locali
5. per favorire la ripresa economica, a coinvolgere i Comuni e le Province nei processi di programmazione economica per realizzare veri e propri sistemi di sviluppo locale
6. nelle politiche del welfare, a promuovere l’attuazione di linee di programmazione tese alla creazione di un sistema integrato di interventi e servizi socio-sanitari sociali valorizzando il ruolo di governo di prossimità dei Comuni nella gestione dei servizi sociali;
7. per combattere la disoccupazione, ad avviare un’azione comune sui processi di attuazione del nuovo riparto di competenze in materia di istruzione, formazione professionale e lavoro per realizzare un sistema che consenta di fornire alla cittadinanza la speranza di un futuro migliore;
8. nella definizione delle leggi urbanistiche, a valorizzare il ruolo della pianificazione territoriale del Comune, quale strumento generale per il governo urbanistico, il ruolo della pianificazione territoriale di coordinamento della Provincia, quale strumento generale per il governo di area vasta, e il ruolo di pianificazione degli interventi della Comunità montana.
9. nella tutela dell’ambiente, a coinvolgere le Autonomie locali nella elaborazione e nella definizione dei piani di intervento per rendere più efficaci, mirate ed incisive le misure adottate.
10. nelle normative per la disciplina della polizia amministrativa locale, a promuovere leggi che valorizzino il ruolo dei corpi e dei servizi di polizia comunali e provinciali e migliorino sotto il profilo del coordinamento e dell’integrazione, il rapporto fra le forze dell’ordine esistenti, per innalzare i livelli di sicurezza.
Anci Upi e Uncem hanno inoltre presentato uno studio che mostra l’andamento delle risorse assegnate dalle Regioni ai Comuni e alle Province negli ultimi cinque anni.
cfr. Circolare allegata