“Noi sindaci, che gestiamo le nuove province, siamo già sulla graticola per l’impossibilità di garantire la manutenzione di scuole e strade. La mobilitazione dei lavoratori e la richiesta d’impegno rivolta ai candidati alle elezioni regionali hanno sacrosante ragioni. Servono risorse per attuare la legge Delrio. Vanno garantiti i bisogni irrinunciabili delle comunità e le prospettive del personale. Il governo deve dare un segnale concreto a partire dal decreto enti locali”.
Così il Presidente e Sindaco di Pisa Marco Filippeschi, Presidente dell’Upi Toscana, commenta la giornata di proteste e di dialogo con i candidati alle elezioni regionali promossa dai sindacati sulla situazione delle provincie italiane. Filippeschi ha partecipato alla manifestazione svoltasi a Pisa, che si è conclusa di fronte alla Prefettura.
“Il referto consegnato recentemente dalla Corte dei Conti al Parlamento attesta la situazione ingestibile per le province, dato il taglio fatto con la legge di stabilità sulle entrate tributarie dei nuovi enti. In Toscana abbiamo dimostrato che otto province su nove andranno al dissesto già nel 2015, dissesto provocato dai tagli – precisa Filippeschi – e dunque non potranno approvare i bilanci entro il 31 luglio. Inoltre è impossibile fare la programmazione finanziaria triennale prevista per legge. E’ una situazione inaccettabile e non l’accetteremo”.
“E’ giusto che ognuno si assuma proprie chiare responsabilità. Non sono accettabili i conformismi o le disattenzioni – aggiunge Filippeschi – noi sindaci, che ci siamo messi a disposizione gratuitamente per realizzare la riforma, rischiamo personalmente, come chi dirige le nuove province. E non ci stiamo a fare i commissari liquidatori. E’ importante che le regioni facciano la propria parte e che il governo assicuri le risorse necessarie. La Toscana ha fatto la legge, ciò è positivo e stiamo collaborando per attuarla. Ma le risorse disponibili non sono sufficienti. Serve chiarezza. Il governo intervenga. Il gioco dello scaricabarile fra governo e regioni a cui assistiamo è fatto sulla pelle delle nostre comunità e in contrasto con la parità e la collaborazione fra istituzioni che la Costituzione garantisce”.
Redattore: Ufficio stampa Upi Toscana