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Provincia di Lecce: al via i lavori della strada Maglie – Leuca

“Oggi è una giornata epocale per il Salento, perché a distanza di 30 anni dalla prima progettazione, si realizza la consegna dei lavori del primo dei tre stralci in cui è suddiviso il primo lotto della strada statale 275 Maglie-Leuca, un’opera pubblica attesa e strategica”.

“Come Provincia di Lecce siamo orgogliosi e ci sentiamo parte fondamentale di questo risultato, perché per raggiungerlo abbiamo svolto con perseveranza la nostra fondamentale funzione di coordinamento dei sindaci del territorio”.

“Il protagonismo della Provincia è storia scritta. Grazie alle riunioni e agli incontri sulle tempistiche per la gara convocate da noi, grazie ai tavoli istituzionali di coordinamento che abbiamo tenuto negli ultimi due anni, siamo riusciti a portare all’unanimità la volontà dei sindaci, sia rispetto al tracciato, sia rispetto alla condivisione dell’importanza dell’opera. Senza tutti questi passaggi e questo intenso lavoro di regia dell’Ente di Area Vasta non si sarebbe arrivati oggi a questo momento memorabile”.

“Come presidente della Provincia di Lecce, in rappresentanza di tutti i sindaci del territorio, sono orgoglioso perché siamo riusciti, insieme a tutti gli altri enti, Regione, Governo, Anas e Amministrazioni locali, a collaborare proficuamente per il raggiungimento di questo risultato, nell’esclusivo interesse delle Comunità del Salento”.

Stati generali dei Comuni montani veneti, sul tavolo criticità e proposte

«Per dare futuro alla montagna bisogna partire dai servizi e dalla capacità di erogarli. E quindi servono risorse e personale per gli enti locali». Lo ha detto il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, intervenuto oggi a Tonezza del Cimone (Vicenza) in occasione degli Stati generali dei Comuni montani veneti.

Il presidente ha relazionato sulla situazione del Bellunese, all’interno di un panel dedicato al tema delle Unioni Montane. Attenzione quindi al tema dello spopolamento e delle proposte possibili per contrastarlo, attraverso la collaborazione tra enti e il principio di sussidiarietà. 

«La Provincia crede fortemente in questi due pilastri, fondamentali per dare servizi al territorio, tanto che dal 2016 al 2023 ha versato alle Unioni Montane 18,6 milioni di euro derivanti dai fondi del demanio idrico che la legge regionale assegna al Bellunese, per interventi concreti di difesa del suolo e presidio» ha sottolineato il presidente Padrin. «Ma per mettere gli enti locali nelle condizioni di essere operativi al massimo ed erogare servizi a beneficio delle comunità locali servono risorse e dotazione personale. Oggi troppo spesso Comuni e Unioni Montane non hanno neppure dipendenti e funzionari per le funzioni base; purtroppo i concorsi per le posizioni aperte vanno spesso deserti o comunque hanno scarsissima partecipazione. Dobbiamo superare concretamente la fase dell’antipolitica che ha depotenziato le strutture dei nostri enti, con la consapevolezza che la gente resta a vivere in montagna solo se ha servizi efficienti. E che i servizi efficienti sono assicurati da enti forti che sanno dare risposte».

Il presidente ha dedicato un passaggio del suo intervento anche al tema della razionalizzazione dell’architettura delle Um bellunesi. «Credo vadano studiate delle fusioni, per avere meno Um, ma enti più forti e strutturati per mandare avanti le funzioni. Si tratta di un passaggio che dobbiamo governare noi, altrimenti tra qualche anno saremmo costretti a farlo con scelte calate dall’alto».

Stati generali dei Comuni montani veneti, sul tavolo criticità e proposte

«Per dare futuro alla montagna bisogna partire dai servizi e dalla capacità di erogarli. E quindi servono risorse e personale per gli enti locali». Lo ha detto il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, intervenuto oggi a Tonezza del Cimone (Vicenza) in occasione degli Stati generali dei Comuni montani veneti.

Il presidente ha relazionato sulla situazione del Bellunese, all’interno di un panel dedicato al tema delle Unioni Montane. Attenzione quindi al tema dello spopolamento e delle proposte possibili per contrastarlo, attraverso la collaborazione tra enti e il principio di sussidiarietà. 

«La Provincia crede fortemente in questi due pilastri, fondamentali per dare servizi al territorio, tanto che dal 2016 al 2023 ha versato alle Unioni Montane 18,6 milioni di euro derivanti dai fondi del demanio idrico che la legge regionale assegna al Bellunese, per interventi concreti di difesa del suolo e presidio» ha sottolineato il presidente Padrin. «Ma per mettere gli enti locali nelle condizioni di essere operativi al massimo ed erogare servizi a beneficio delle comunità locali servono risorse e dotazione personale. Oggi troppo spesso Comuni e Unioni Montane non hanno neppure dipendenti e funzionari per le funzioni base; purtroppo i concorsi per le posizioni aperte vanno spesso deserti o comunque hanno scarsissima partecipazione. Dobbiamo superare concretamente la fase dell’antipolitica che ha depotenziato le strutture dei nostri enti, con la consapevolezza che la gente resta a vivere in montagna solo se ha servizi efficienti. E che i servizi efficienti sono assicurati da enti forti che sanno dare risposte».

Il presidente ha dedicato un passaggio del suo intervento anche al tema della razionalizzazione dell’architettura delle Um bellunesi. «Credo vadano studiate delle fusioni, per avere meno Um, ma enti più forti e strutturati per mandare avanti le funzioni. Si tratta di un passaggio che dobbiamo governare noi, altrimenti tra qualche anno saremmo costretti a farlo con scelte calate dall’alto».

Congratulazioni a Christian Giordano, nuovo Presidente di UPI Basilicata

Nel corso dell’Assemblea dell’Unione Province Italiane di Basilicata, che si è svolta nella Sala del Consiglio Provinciale di Potenza, è stato eletto il nuovo presidente.

Si tratta di Christian Giordano, Presidente della Provincia di Potenza dal settembre del 2022 e sindaco del Comune di Vietri di Potenza dal 2017. Giordano subentra a Piero Marrese (in carica dal 2019), neo eletto consigliere regionale.

«Prima di ogni cosa ringrazio, per il lavoro svolto, il Presidente uscente Piero Marrese e tutti i consiglieri provinciali per la fiducia che hanno voluto esprimermi- ha detto Giordano- Con il medesimo impegno e dedizione che ho provato a garantire nelle diverse istituzioni che mi onoro di guidare, allo stesso modo rappresenterò le due Province al fine di assicurare alle nostre comunità la rilevanza che meritano sui tavoli Nazionali dell’Upi e del Governo».

Vice presidenti sono Piero Marrese e Giovanni Barbuzzi.

«In questi anni siamo riusciti a fare un ottimo lavoro e voglio ringraziare l’assemblea dell’impegno e del lavoro svolto- ha detto

Marrese- Non sono stati anni facili, penso anche al difficile periodo della pandemia Covid ma grazie ad ognuno di voi e allo sforzo sinergico, siamo riusciti a lavorare insieme al di là di qualsiasi appartenenza politica»

LE SFIDE NEL PROSSIMO FUTURO SONO TANTE.

A cominciare da quello che il Consiglio d’Europa ha espresso nel quarto Rapporto di monitoraggio sull’applicazione in Italia della Carta europea dell’autonomia locale che riporta, tra i punti chiave per le Province, la raccomandazione di ampliare il campo d’azione delle Province, una volta reintrodotti gli organi eletti direttamente e di garantire alle Province risorse finanziarie adeguate e proporzionate, ai sensi dell’articolo 9 della Carta Europea delle autonomie locali.

 

PAOLINI E DOMENICUCCI: «RAFFORZATA LA COLLABORAZIONE CON CASSA DEPOSITI E PRESTITI E POSTE ITALIANE»

«Cassa Depositi e Prestiti è un punto di riferimento imprescindibile per le amministrazioni pubbliche. Grazie a due fattori: la sua capacità di guardare al futuro e la professionalità nella ricerca condivisa delle soluzioni nelle sfide quotidiane degli enti locali», dice il direttore generale della Provincia Marco Domenicucci. La collaborazione pluriennale con la Provincia di Pesaro e Urbino è testimoniata dalla scelta dell’istituto finanziario statale, che insieme a Poste Italiane individua l’ente di via Gramsci per il primo confronto regionale con i Comuni del territorio sui suoi nuovi strumenti finanziari. Su tutti il ‘Prestito Investimenti Pnrr-Pnc’, novità recente a disposizione di Comuni, Province, Città Metropolitane ed Enti pubblici non territoriali già beneficiari di contributi rientranti nel quadro del Pnrr o del Pnc. Possibilità illustrata dai referenti di Cassa Depositi e Prestiti Nicola Cocco, Alessandro Ripanti e Fabio Fioravanti: «Si tratta di un’opportunità per fare fronte alle esigenze di liquidità, in attesa dell’incasso dei fondi: il finanziamento prevede un rimborso, a scelta, di cinque o 20 anni. Può essere concesso per un importo massimo del 30 per cento dei contributi riconosciuti agli enti in ambito Pnrr e Pnc». E ancora: il ‘Prestito Green’, a tasso agevolato per investimenti sulla sostenibilità che vanno dall’efficientamento energetico alla mobilità sostenibile. Oltre al ‘Fondo Rotativo per la Progettualità’, che anticipa le spese per le attività di progettazione degli enti locali, con interessi a carico del bilancio dello Stato. Sul tavolo anche il supporto di Poste Italiane (presente il rappresentante Daniele Gabrielli; ndr), con i servizi di Tesoreria e Anticipazioni di Tesoreria per sostenere la disponibilità di liquidità degli enti locali grazie alla convenzione con Cdp. «Un dialogo importante, che ha fatto emergere strumenti strategici. E’ complesso per gli enti locali sostenere le anticipazioni rispetto ai progetti del Pnrr. Cassa Depositi e Prestiti ha messo sul tavolo risposte concrete, sostenendo gli investimenti per lo sviluppo del territorio con un’ottica di sostenibilità», è la sintesi del presidente Giuseppe Paolini.

PAOLINI E DOMENICUCCI: «RAFFORZATA LA COLLABORAZIONE CON CASSA DEPOSITI E PRESTITI E POSTE ITALIANE»

«Cassa Depositi e Prestiti è un punto di riferimento imprescindibile per le amministrazioni pubbliche. Grazie a due fattori: la sua capacità di guardare al futuro e la professionalità nella ricerca condivisa delle soluzioni nelle sfide quotidiane degli enti locali», dice il direttore generale della Provincia Marco Domenicucci. La collaborazione pluriennale con la Provincia di Pesaro e Urbino è testimoniata dalla scelta dell’istituto finanziario statale, che insieme a Poste Italiane individua l’ente di via Gramsci per il primo confronto regionale con i Comuni del territorio sui suoi nuovi strumenti finanziari. Su tutti il ‘Prestito Investimenti Pnrr-Pnc’, novità recente a disposizione di Comuni, Province, Città Metropolitane ed Enti pubblici non territoriali già beneficiari di contributi rientranti nel quadro del Pnrr o del Pnc. Possibilità illustrata dai referenti di Cassa Depositi e Prestiti Nicola Cocco, Alessandro Ripanti e Fabio Fioravanti: «Si tratta di un’opportunità per fare fronte alle esigenze di liquidità, in attesa dell’incasso dei fondi: il finanziamento prevede un rimborso, a scelta, di cinque o 20 anni. Può essere concesso per un importo massimo del 30 per cento dei contributi riconosciuti agli enti in ambito Pnrr e Pnc». E ancora: il ‘Prestito Green’, a tasso agevolato per investimenti sulla sostenibilità che vanno dall’efficientamento energetico alla mobilità sostenibile. Oltre al ‘Fondo Rotativo per la Progettualità’, che anticipa le spese per le attività di progettazione degli enti locali, con interessi a carico del bilancio dello Stato. Sul tavolo anche il supporto di Poste Italiane (presente il rappresentante Daniele Gabrielli; ndr), con i servizi di Tesoreria e Anticipazioni di Tesoreria per sostenere la disponibilità di liquidità degli enti locali grazie alla convenzione con Cdp. «Un dialogo importante, che ha fatto emergere strumenti strategici. E’ complesso per gli enti locali sostenere le anticipazioni rispetto ai progetti del Pnrr. Cassa Depositi e Prestiti ha messo sul tavolo risposte concrete, sostenendo gli investimenti per lo sviluppo del territorio con un’ottica di sostenibilità», è la sintesi del presidente Giuseppe Paolini.

Assunzioni Politiche di Coesione: Approvato DPCM con riparto risorse umane e finanziarie

Vi informiamo che nella seduta della Conferenza Unificata di ieri, 27 giugno 2024, è stato approvato l’allegato schema di DPCM di cui al DL 124/2023, art. 19 comma 3, contente i criteri di ripartizione delle risorse finanziarie ed delle unità di personale per le amministrazioni individuate sulla base della ricognizione del fabbisogno di personale effettuata tramite la manifestazione di interesse di cui all’art. 19, comma 2 del citato DL 124/2023.

Detti criteri, analiticamente riportati nell’allegato 1, fanno riferimento a quanto dichiarato dagli enti nell’ambito della manifestazione di interesse ed a criteri oggettivi quali la dotazione FESR dei PR delle regioni interessate per il ciclo di programmazione 2021/2027, la popolazione residente, nonché la capacità di spesa dei fondi strutturali riferita al ciclo 2014/2020 desunta dalla Banca Dati Unitaria delle Politiche di Coesione.

Riportiamo in allegato anche la Tabella con l’assegnazione delle risorse alle Province interessate.

Il presente decreto deve essere trasmesso agli Organi di controllo e  pubblicato in Gazzetta Ufficiale, successivamente il Dipartimento della Funzione Pubblica è autorizzato ora ad indire una o più procedure di reclutamento per l’assunzione in favore degli enti selezionati.

schema DPCM approvato in CU 27.6 assunzioni personale -PN CapCoe

allegato 1 – criteri riparto risorse

tabella assegnazione risorse Province

La Provincia di Chieti nomina l’amministratore unico di OPS SPA

Marcello Salerno, professore associato di diritto pubblico dell’università “Aldo Moro” di Bari, è il nuovo amministratore unico della OPS spa.

Salerno, 49 anni, sindaco di Ari per due mandati fino allo scorso 10 giugno, dottore di ricerca in diritto europeo e comparato dell’impresa e del mercato presso l’università D’Annunzio di Chieti-Pescara, vanta una corposa esperienza in materia di diritto pubblico ed è stato membro del consiglio d’amministrazione del Consorzio comprensoriale del Chietino per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani di Fara Filiorum Petri (Chieti).

Salerno è stato nominato amministratore unico con decreto firmato questa mattina dal Presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna, sentito il Sindaco di Chieti Diego Ferrara, a seguito dell’avviso pubblico per la raccolta delle manifestazioni di interesse a ricoprire l’incarico di amministratore unico della società Organizzazione Progetti e Servizi (OPS spa) partecipata dalla Provincia di Chieti (89,7%) e dal Comune di Chieti (10.3%).

La nomina è stata ratificata dall’assemblea ordinaria dei soci convocata questa mattina nella sede della società in via Padre Ugo Frasca a Chieti. Nel corso dell’assemblea è stato approvato anche il nuovo compenso dell’amministratore unico, che rimarrà in carica per il triennio 2024-2026 e che percepirà 25.000 euro lordi ed omnicompresivi annui più il rimborso per le spese di viaggio. I soci hanno quindi ridotto la spesa complessivamente sostenuta dalla Ops per l’organo di amministrazione uscente che era pari a 32.000 euro annui.

La OPS si occupa per i soci del sistema informativo provinciale integrato, del sistema informativo territoriale provinciale, del servizio di controllo per l’accertamento dell’effettivo stato di manutenzione e di esercizio degli impianti termici, articolata nel progetto VIT-Verifica Impianti Termici, nonché del servizio di controllo dell’Attestazione di Prestazione Energetica (APE) degli edifici.

La Provincia di Chieti nomina l’amministratore unico di OPS SPA

Marcello Salerno, professore associato di diritto pubblico dell’università “Aldo Moro” di Bari, è il nuovo amministratore unico della OPS spa.

Salerno, 49 anni, sindaco di Ari per due mandati fino allo scorso 10 giugno, dottore di ricerca in diritto europeo e comparato dell’impresa e del mercato presso l’università D’Annunzio di Chieti-Pescara, vanta una corposa esperienza in materia di diritto pubblico ed è stato membro del consiglio d’amministrazione del Consorzio comprensoriale del Chietino per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani di Fara Filiorum Petri (Chieti).

Salerno è stato nominato amministratore unico con decreto firmato questa mattina dal Presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna, sentito il Sindaco di Chieti Diego Ferrara, a seguito dell’avviso pubblico per la raccolta delle manifestazioni di interesse a ricoprire l’incarico di amministratore unico della società Organizzazione Progetti e Servizi (OPS spa) partecipata dalla Provincia di Chieti (89,7%) e dal Comune di Chieti (10.3%).

La nomina è stata ratificata dall’assemblea ordinaria dei soci convocata questa mattina nella sede della società in via Padre Ugo Frasca a Chieti. Nel corso dell’assemblea è stato approvato anche il nuovo compenso dell’amministratore unico, che rimarrà in carica per il triennio 2024-2026 e che percepirà 25.000 euro lordi ed omnicompresivi annui più il rimborso per le spese di viaggio. I soci hanno quindi ridotto la spesa complessivamente sostenuta dalla Ops per l’organo di amministrazione uscente che era pari a 32.000 euro annui.

La OPS si occupa per i soci del sistema informativo provinciale integrato, del sistema informativo territoriale provinciale, del servizio di controllo per l’accertamento dell’effettivo stato di manutenzione e di esercizio degli impianti termici, articolata nel progetto VIT-Verifica Impianti Termici, nonché del servizio di controllo dell’Attestazione di Prestazione Energetica (APE) degli edifici.

Sentenza UE su EX ILVA: Melucci “Non si può tergiversare: il Governo convochi il tavolo”

La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sull’ex ILVA, con cui è stato stabilito che l’attività industriale deve essere sospesa se pericolosa, ha una portata innovativa per le sorti della città di Taranto. Un concetto che avvalora le iniziative del sindaco della “città dei due mari” di questi ultimi anni, dalle ordinanze ai ricorsi in sede amministrativa, passando per la soluzione di un accordo di programma centrato sul tema della radicale decarbonizzazione e trasformazione tecnologica dello stabilimento siderurgico.

“Come commentato a caldo, nella veste di primo cittadino di Taranto, accolgo con rispetto e attenzione la decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha stabilito un principio fondamentale: la salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente non sono negoziabili, come d’altronde traspare anche dalla nostra Carta Costituzionale”, così il sindaco Rinaldo Melucci, Presidente della Provincia di Taranto,  che già nella giornata di ieri ha dato mandato agli Uffici tecnici del Comune di studiare la riassunzione nel merito della istanza pendente presso il TAR della Puglia Sez. di Lecce, in relazione all’obbligo posto a carico di Acciarie d’Italia di adottare tutte le misure necessarie per impedire il protrarsi delle  emissioni collegate all’attività produttiva .

 

“La sentenza emessa, come era tutto sommato atteso, – continua il sindaco- può ora orientare il lavoro del tribunale amministrativo, e ribadisce l’importanza di valutare concretamente l’impatto ambientale e sanitario delle attività industriali, in particolare quelle dell’acciaieria di Taranto, non reputando sufficienti limiti emissivi artatamente imposti da taluni provvedimenti legislativi dello Stato italiano, che per l’appunto abbiamo contestato, a partire dall’AIA del 2017. La Corte ha chiaramente sottolineato che, in presenza di pericoli gravi e rilevanti per l’ambiente e la salute umana, è necessario sospendere l’esercizio delle installazioni industriali. Questo ci sembra un passo avanti significativo verso la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, garantiti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

 

“Adesso il Tribunale di Milano ha, inoltre, il compito di valutare i rischi specifici legati all’ex ILVA. È essenziale che questo processo sia condotto con la massima trasparenza e imparzialità, responsabilizzando il Governo italiano rispetto agli obiettivi e alle forme della gara con cui si vorranno affidare i compendi aziendali, considerando tutte le emissioni inquinanti, il loro cumulo e il loro effettivo impatto sulla salute e sull’ambiente, già a lungo ingiuriati.

 

“L’Amministrazione Comunale, più che mai impegnata nel processo di transizione che dovrà emancipare Taranto da modelli industriali e monoculture non più proponibili e certamente svantaggiose, continua a ritenere che l’unica prospettiva sostenibile per la salute, l’ambiente e anche il lavoro risieda in un accordo di programma di ampio respiro.

 

“Confidiamo, perciò, – conclude il sindaco Melucci- che la sentenza della Corte di Giustizia dell’UE possa rappresentare un punto di svolta decisivo per il rispetto dei diritti dei tarantini, specie delle future generazioni. Alla luce di tutto questo, non c’è altro tempo da perdere e il Governo è chiamato a ripristinare e dare definizione al tavolo per l’accordo di programma. Una fabbrica immutata, altrimenti, è destinata ad essere chiusa.”

Sentenza UE su EX ILVA: Melucci “Non si può tergiversare: il Governo convochi il tavolo”

La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sull’ex ILVA, con cui è stato stabilito che l’attività industriale deve essere sospesa se pericolosa, ha una portata innovativa per le sorti della città di Taranto. Un concetto che avvalora le iniziative del sindaco della “città dei due mari” di questi ultimi anni, dalle ordinanze ai ricorsi in sede amministrativa, passando per la soluzione di un accordo di programma centrato sul tema della radicale decarbonizzazione e trasformazione tecnologica dello stabilimento siderurgico.

“Come commentato a caldo, nella veste di primo cittadino di Taranto, accolgo con rispetto e attenzione la decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha stabilito un principio fondamentale: la salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente non sono negoziabili, come d’altronde traspare anche dalla nostra Carta Costituzionale”, così il sindaco Rinaldo Melucci, Presidente della Provincia di Taranto,  che già nella giornata di ieri ha dato mandato agli Uffici tecnici del Comune di studiare la riassunzione nel merito della istanza pendente presso il TAR della Puglia Sez. di Lecce, in relazione all’obbligo posto a carico di Acciarie d’Italia di adottare tutte le misure necessarie per impedire il protrarsi delle  emissioni collegate all’attività produttiva .

 

“La sentenza emessa, come era tutto sommato atteso, – continua il sindaco- può ora orientare il lavoro del tribunale amministrativo, e ribadisce l’importanza di valutare concretamente l’impatto ambientale e sanitario delle attività industriali, in particolare quelle dell’acciaieria di Taranto, non reputando sufficienti limiti emissivi artatamente imposti da taluni provvedimenti legislativi dello Stato italiano, che per l’appunto abbiamo contestato, a partire dall’AIA del 2017. La Corte ha chiaramente sottolineato che, in presenza di pericoli gravi e rilevanti per l’ambiente e la salute umana, è necessario sospendere l’esercizio delle installazioni industriali. Questo ci sembra un passo avanti significativo verso la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, garantiti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

 

“Adesso il Tribunale di Milano ha, inoltre, il compito di valutare i rischi specifici legati all’ex ILVA. È essenziale che questo processo sia condotto con la massima trasparenza e imparzialità, responsabilizzando il Governo italiano rispetto agli obiettivi e alle forme della gara con cui si vorranno affidare i compendi aziendali, considerando tutte le emissioni inquinanti, il loro cumulo e il loro effettivo impatto sulla salute e sull’ambiente, già a lungo ingiuriati.

 

“L’Amministrazione Comunale, più che mai impegnata nel processo di transizione che dovrà emancipare Taranto da modelli industriali e monoculture non più proponibili e certamente svantaggiose, continua a ritenere che l’unica prospettiva sostenibile per la salute, l’ambiente e anche il lavoro risieda in un accordo di programma di ampio respiro.

 

“Confidiamo, perciò, – conclude il sindaco Melucci- che la sentenza della Corte di Giustizia dell’UE possa rappresentare un punto di svolta decisivo per il rispetto dei diritti dei tarantini, specie delle future generazioni. Alla luce di tutto questo, non c’è altro tempo da perdere e il Governo è chiamato a ripristinare e dare definizione al tavolo per l’accordo di programma. Una fabbrica immutata, altrimenti, è destinata ad essere chiusa.”

Scuole: Agenzia del Demanio e UPI aggiornano la programmazione delle attività

Interventi di rigenerazione su 112 edifici scolastici in 47 Province su tutto il territorio nazionale, per un investimento di 81 milioni di euro a carico della Struttura per la Progettazione dell’Agenzia del Demanio.

È il primo positivo bilancio delle attività che l’Agenzia del Demanio e l’Unione Province Italiane (UPI) hanno portato avanti per consentire alle Province di usufruire gratuitamente del supporto della Struttura per la Progettazione per servizi di ingegneria e architettura e dell’assistenza tecnica sul patrimonio pubblico scolastico di loro competenza.

Con l’atto integrativo alla Convenzione, firmato oggi dal Direttore generale dell’Agenzia del Demanio Alessandra dal Verme e dal Direttore Generale di UPI Piero Antonelli, viene aggiornata, nel rispetto delle  previsioni normative (DPCM 29 luglio 2021, art. 5, c. 3), la programmazione per il triennio 2024/26 delle attività della Struttura della Progettazione a favore delle Province, alla luce degli esiti degli avvisi pubblici avviati nel luglio 2023 per quelle del Sud (Progetto pilota su Campania, Basilicata, Calabria e Puglia) e nel marzo 2024 per le Province del Centro-Nord (Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Molise, Abruzzo).

La programmazione delle attività a favore delle Province – che sarà revisionata ogni anno e integrata entro il 31 dicembre, anche in base alle proposte concordate dal Tavolo Tecnico costituito tra le Parti si inquadra nell’azione più ampia posta in essere dall’Agenzia del Demanio per la creazione di valore sul territorio, promuovendo principi di sostenibilità, innovazione e digitalizzazione.

La Struttura per la Progettazione, nata dall’esigenza di implementare la capacity building degli Enti Territoriali e oggi pienamente operativa, nel triennio 2024/26 supporterà le Province impegnando 81 milioni di euro (27 mln per 10 Province del Sud e 54 mln per 37 Province del Centro-Nord) per l’affidamento a professionisti esterni dei servizi di ingegneria e architettura che sviluppano progettazioni per un volume di investimenti di circa 600 milioni di euro.

Il sistema delle Province potrà così beneficiare di una struttura tecnica con competenze qualificate nelle attività di programmazione e cura di tutti gli aspetti tecnici sulla qualità nella progettazione e nell’esecuzione degli interventi, con particolare attenzione al miglioramento delle performance e all’efficientamento energetico degli edifici scolastici, nonché nell’utilizzo delle metodologie di Building Innovation Modeling (BIM).

Per promuovere su tutto il territorio nazionale soluzioni innovative e best practice di progettazione adottate negli interventi realizzati nel quadro della Convenzione, l’UPI proseguirà nell’attività di formazione rivolta alle Province. Il prossimo appuntamento è fissato per il 16 luglio.

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