Preoccupazione per l’aumento degli episodi di intimidazione nei confronti degli amministratori locali, ma anche piena fiducia nelle forze dell’ordine e la consapevolezza che il ruolo dell’amministratore locale deve essere preservato e rinforzato.
Piero Marrese, presidente della Provincia di Matera, sindaco di Montalbano Jonico e rappresentante dell’UPI (Unione Province d’Italia) nell’Osservatorio sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali ha commentato così i risultati del report elaborato, per conto del ministero dell’Interno, dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza – direzione centrale della Polizia Criminale – Servizio Analisi Criminale, secondo il quale nel 2021 a livello nazionale è stato rilevato un aumento del 15,7% degli episodi di intimidazione nei confronti degli amministratori locali rispetto al 2020. Per la precisione, gli episodi sono passati dai 624 del 2020 ai 722 del 2021.
“Preoccupa – ha aggiunto Marrese – anche la circostanza che gli episodi con matrice di criminalità organizzata siano raddoppiati rispetto all’anno precedente. Questa recrudescenza delle consorterie criminali espone gli amministratori locali, siano essi sindaci o altro tipo di amministratore, a minacce purtroppo sempre più crescenti e spesso veicolate per il tramite dei social network. Un fenomeno, quest’ultimo, che necessita di un’azione più efficace e capillare di prevenzione, prima ancora che di repressione.
A fronte della inevitabile preoccupazione, però, c’è anche da rimarcare il crescente impegno delle forze dell’ordine e il fronte comune che, spesso, gli amministratori locali riescono a mettere in atto quasi come sinergia, piuttosto che come strumento di difesa vera e propria”.
Infine, Marrese ha sottolineato che “come rappresentante delle Province italiane solleciterò per quanto possibile un’analisi più attenta su questi fenomeni, unitamente alla necessità dell’adozione di misure ancor più efficaci e pervasive per evitare che gli amministratori locali possano continuare ad essere esposti, più di altri, alla rabbia sociale prima ancora che alle vere e proprie organizzazioni criminali”.
Redattore: Ufficio stampa Upi Basilicata