“Abbiamo provato a spiegare al Governo che questa nuova legge elettorale e’ un pasticcio, e che a pagarne le conseguenze saranno i cittadini, privati della possibilita’ di scegliere chi eleggere ad amministrare le comunita’. Evidentemente non si e’ voluto ascoltare le ragioni dei territori. Ora sta al Parlamento dimostrare di essere ancora in grado di comprendere i bisogni dei cittadini e rimediare agli errori del Governo tecnico”. E’ il commento del Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, che sottolinea come “con questo disegno di legge non sara’ possibile assicurare alle Province governi stabili, in grado di programmare politiche di intervento e di investimenti di lunga durata. Un nuovo esercito di nominati dalla politica, che non dovranno rispondere a nessuno, se non alle lobby locali, prendera’ il posto degli eletti, e i piccoli centri delle Province non avranno più alcuna voce. E per cosa? Per risparmiare sulle spese delle elezioni? Un Paese democratico non dovrebbe considerare il costo delle elezioni come una spesa da tagliare. Tra l’altro, risparmi che saranno effettivi solo nel 2016, quando la legge investira’ tutti i turni elettorali delle province in carica. Ora spetta al Parlamento rimediare a questo pasticcio: si renda ai cittadini la possibilita’ di votare chi li amministra e si restituisca ad una Istituzione della Repubblica la dignita’ che detiene. E invece di tagliare la democrazia, si smetta con questa deriva demagogica e si cominci col tagliare i veri sprechi del Paese. Dalle tante agenzie, alle societa che oggi ci costano oltre 2,5 miliardi in Consigli di amministrazione, e che gestiscono la cosa pubblica senza alcun controllo”.
Redattore: Barbara Perluigi