“Debora Serracchiani ha vinto solo nella Venezia Giulia e non a Udine e Pordenone. Prima di prendere decisioni determinati sui nostri territori, compreso il futuro delle Province, ne deve discutere con noi, anche perchè sprechi e inefficienze stanno altrove”.
Questo, in estrema sintesi, il messaggio lanciato in una conferenza stampa congiunta dai presidenti delle Province di Pordenone e Udine, Alessandro Ciriani e Pietro Fontanini, alla neo governatrice della Regione che aveva ventilato nei giorni scorsi la chiusura degli enti intermedi.
CIRIANI – Un contrattacco supportato dai numeri snocciolati da Ciriani: “Le Province rappresentano l’1,3% della spesa pubblica nazionale, mentre le Regioni assorbono il 20% e le amministrazioni centrali il 17,6%. Inoltre la nostra Regione annovera ancora tremila dipendenti e un sacco di enti e di agenzie inutili, come Ater, comunità montane e consorzi di bonifica. Chiediamo dunque a Serracchiani – ha proseguito – un tavolo congiunto per discutere di un riassetto istituzionale complessivo, ma la riforma non deve essere di pancia e deve invece pensare al risparmio vero dei soldi dei cittadini. E’ paradossale – ha continuato – che Stato e Regione, le quali hanno creato il debito pubblico, ci chiedano di chiudere”. Invitiamo Serracchiani – ha poi aggiunto – a invertire la rotta e a non procedere al commissariamento della Provincia di Pordenone. Siamo gli enti più virtuosi e abbiamo tagliato i costi della politica in tempi non sospetti. Non ci stiamo a fare la parte di agnello sacrificale – ha concluso – solo perchè non abbiamo competenze a contatto diretto con i cittadini”.
FONTANINI – Per Fontanini, appena rieletto presidente, “la regione uscita dalle ultime elezioni è duale: il Friuli e la Venezia Giulia, che oltre ad essere due realtà storiche, hanno due orientamenti politicamente molto diversi, con la Venezia Giulia che ha dato un’indicazione molto forte a favore della Sinistra e con il Friuli che ha indicato, in maniera inequivocabile, la preferenza per il Centro Destra. Pordenone e Udine, inoltre, sono nettamente più forti demograficamente e economicamente. La mia recente elezione – ha aggiunto – è anche un segnale forte per il futuro delle Province perché non è vero che i friulani sono contro le Province: c’é però bisogno di far sapere all’opinione pubblica l’importanza del ruolo che rivestono”.
Redattore: Ufficio stampa UPI FVG