“Il Disegno di Legge del Governo sulle Province costerà al Paese una spesa di almeno 2 miliardi, soldi che invece che essere destinati ai servizi andranno tutti sprecati in nuova burocrazia. Sono questi i dati che andrebbero evidenziati, ma su cui evidentemente si preferisce tacere”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Antonio Saitta, commentando l’intervista rilasciata oggi al quotidiano La Repubblica dal Ministro delle Regioni e delle Autonomie Graziano Delrio. “Noi abbiamo dimostrato che il solo passaggio delle 5000 scuole superiori delle Province ai Comuni, costerà 645 milioni di euro in più per il riscaldamento scolastico, la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici e la progettazione, direzione lavori e collaudo delle opere. Un aumento di spesa che si tradurrà in minori risorse per la manutenzione, la messa in sicurezza e la gestione delle scuole. Ancora più salato sarebbe il conto se le funzioni delle Province tornassero alle Regioni: l’aumento sarebbe di 1,4 miliardi. Quindi il Paese pagherebbe 2 miliardi di euro per la riforma delle Province, che non produce risparmi se non i 32 milioni di tagli della politica. Dalle risposte del Ministro – aggiunge Saitta – emerge il grande caos sul futuro dei servizi essenziali: nessuno continua a spiegare chi li garantirà, con quali risorse e con quale personale. Nella legge di stabilità 2014 nessun capitolo di spesa è riservato alla copertura dei costi che deriveranno da questa abolizione. Che oggi sul quotidiano la Repubblica è chiamata abolizione: due giorni prima ci era stato detto che si trattava di un grosso equivoco e che quella delle Province era solo una rimodulazione. Anche qui, le contraddizioni dimostrano una grande confusione che non può essere la base di partenza di una riforma che interviene a destrutturare l’intero assetto di amministrazione dei territori. Quello che è evidente dalle parole del Ministro Delrio – conclude Saitta – è che nessuno crede di riuscire a fare la riforma costituzionale: le Province, dunque, saranno svuotate anche a costo di spendere 2 miliardi, ma i parlamentari non saranno dimezzati, non si ridurranno gli uffici periferici dello Stato che sono una delle voci di spesa più alta della pubblica amministrazione, né tantomeno si taglieranno le oltre 7.800 società strumentali con i bilanci in rosso che ci costano 19 miliardi solo in personale”.
Quanto ai dati diffusi da Repubblica rispetto ai costi delle Province, di cui non si indica la fonte, si specifica che il Siope (la banca dati del Ministero dell’economia) e i certificati di bilancio per il 2012 attestano che : il costo del personale per 107 Province è di 2,1 miliardi, e non di 3 miliardi per 86 Province; il costo del personale politico è di 88 milioni di euro; la spesa per investimenti in manutenzione e messa in sicurezza di strade, scuole, ambiente è stata di 6,7 miliardi; la spesa per lavoro e formazioni è stata di 1 miliardo.
Redattore: Redazione Upi