“A quale versione è arrivato il disegno di riordino degli enti locali? Quarta? Quinta? Pare che dall’approvazione da parte della Giunta, avvenuta il 14 ottobre scorso, non passi giorno senza che vengano annunciate modifiche. Insomma, ad oggi, nessuno conosce il testo definitivo eppure in tutta fretta s’intende andare alla sua approvazione. E’ l’ennesima conferma dell’improvvisazione, della superficialità e del dilettantismo con cui la Giunta regionale sta affrontando un provvedimento così importante, spinta solo dalla volontà di imporre un disegno senza tener conto delle sue pesanti implicazioni”.
Pietro Fontanini, dalla presidenza dell’Unione delle Province, tuona contro il modus operandi della Regione su un tema, quello del riordino delle autonomie locali, centrale per il futuro del Friuli e per la difesa dell’autonomia “è sconcertante assistere al continuo sovrapporsi delle proposte in un materia – quella dell’ordinamento – che richiede ben altra ponderazione, rispetto delle leggi e della storia delle nostre comunità, ed un ascolto vero di tutti gli attori coinvolti nel processo della riforma, non solo di quelli compiacenti”.
Sulla tutela delle minoranze linguistiche “stiamo ribadendo da tempo – precisa Fontanini – che non può essere una funzione della Regione e pare che, finalmente, se ne sia resa conto. Ma questo elemento, per quanto fondamentale, è solo uno degli aspetti che nella riforma non funzionano. L’impianto normativo di base è fragile, approssimativo, non tiene conto delle norme nazionali vigenti e della realtà specie per quel che riguarda l’organizzazione dei servizi ed i costi che, con la riforma, aumenteranno sensibilmente a fronte di un fortissimo accentramento regionale, che produrrà maggiore burocrazia e rallentamenti operativi”.
“Non si può nemmeno immaginare che la gestione di servizi fondamentali ora in capo alle Province, come strade ed edilizia scolastica, venga stravolta e trasferita ad Unioni di cui ancora non si conoscono l’assetto, l’organizzazione e le risorse”.
Fontanini conclude con un appello alla V Commissione, cui spetta in questi giorni l’esame del Ddlr 68: “Confido nel lavoro e nella responsabilità del consiglieri affinché concedano al Friuli un’autentica opportunità di riordino istituzionale e non concorrano, invece, a determinare un risultato legislativo da esibire a Roma ma che non fa gli interessi dei cittadini e del sistema economico della nostra Regione”.
Udine, 11 novembre 2014.
Redattore: Ufficio stampa UPI FVG