“Non solo non sono state considerate le nostre proposte, ma si è addirittura scelto di penalizzare ancora di più le Province e la loro capacità di investimento. Si va di male in peggio”.
Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, commentando il testo del maxiendamento alla finanziaria in esame alla carica, sul quale , dice “abbiamo dovuto riscontrare un accanimento del Governo sugli Enti locali e l’ennesimo scatto in avanti nella strada del ritorno al più pesante centralismo.
Invece di rispondere alle nostre richieste, di permetterci di esercitare la nostra autonomia per il bene del Paese – sottolinea Melilli – il Governo ha scelto di stringere ancora di più la nostra capacità di investimento sui territori e per le comunità. Si aggravano le sanzioni, niente si concede per permettere la creazione di nuovi posti di lavoro, viene evidenziato il clima di profonda sfiducia nei confronti delle istituzioni locali, obbligati a nuovi controlli da parte della Corte dei Conti, che già oggi verifica e certifica punto per punto i nostri bilanci.
D’altronde, da un testo blindato fin dall’inizio, su cui non è stata mai aperto con Province Regioni e Comuni alcun dialogo , e su cui, ancora una volta, si è scelta la strada della fiducia, non potevamo aspettarci altro.
Come Upi – conclude il Presidente Melilli – chiederemo alle Province di dare vita a nuove forme di protesta, perché si riesca ad ottenere dal Governo modifiche radicali che sono indispensabili”.
Roma, 15 dicembre 2005