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Un tavolo consultazione per modificare lo statuto della Regione

Un tavolo consultazione per modificare lo statuto della Regione

News    27/07/2005

Nasce il Coordinamento dei Presidenti delle Province del Lazio, organo istituzionale consultivo con il quale si vuole inaugurare una nuova stagione di concertazione tra la Regione e le Autonomie locali, nei principali settori di interesse politico-amministrativo.

A illustrare la proposta, il Presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra, il Presidente della Provincia di Rieti e Presidente dell’Unione Province d’Italia Fabio Melilli, il Presidente della Provincia di Frosinone, Francesco Scalia, il Presidente della Provincia di Viterbo, Alessandro Mazzoli e il Presidente della Provincia di Latina Armando Cusani.

Con questo accordo, le Province del Lazio propongono di costituire un tavolo di consultazione permanente con il Presidente della Regione Lazio che abbia come obiettivo prioritario la modifica dello Statuto regionale per permettere ai 5 Presidenti delle Amministrazioni provinciali ed ai Sindaci dei Comuni capoluogo di partecipare alle riunioni del Consiglio regionale.

Il Coordinamento contribuirà alla elaborazione della legge di istituzione e di disciplina del Consiglio delle Autonomie locali, su cui è necessaria una intesa tra la Regione e i rappresentanti delle Associazioni dei Comuni e delle Province, così da valorizzare il ruolo non solo consultivo ma anche di rappresentanza degli enti locali territoriali e di co-decisione fra la Regione e le Autonomie locali del Consiglio, sulle proposte di legge e gli interventi finanziati che impattano sui sistemi locali.

La prima riunione del coordinamento dei Presidenti delle Province, allargata ai Consigli provinciali, è prevista a  settembre e in quella sede verranno presentate le proposte di modifica della legislazione regionale.

In particolare sono stati individuati cinque settori di intervento

·       Politiche di sviluppo locale. Occorre ripensare il ruolo dell’Agenzia sviluppo Lazio, per costituire una Fondazione bancaria partecipata dalle Autonomie locali, che consenta di risolvere i problemi dell’accesso al credito degli operatori economici locali e permetta di mettere in campo rapidamente efficaci strumenti operativi capaci di agire da volano per lo sviluppo dei territori.

·        Viabilità e trasporti.  La Regione dovrebbe concentrarsi sulla gestione delle ferrovie e trasferire alle Province le funzioni di gestione delle strade e del trasporto locale, riconsiderando il ruolo dell’Azienda Strade Lazio SpA (Astral) e della Costral Spa, oltre che prevedere nel breve periodo la presenza di tutte le Province del Lazio negli organismi di gestione di queste aziende regionali.

·       Turismo, valorizzazione del litorale e delle zone interne. Per consentire lo sviluppo organico delle politiche turistiche e di promozione del territorio, anche nella prospettiva della creazione di una Agenzia regionale che promuova all’estero la regione e il suo territorio, data la centralità delle Province in materia, si propone di trasferire le aziende provinciali di promozione turistica, Apt, e le relative risorse alle Province, nonché la realizzazione dei sistemi turistici locali. Le Province chiedono inoltre alla Regione di raccordare maggiormente la capacità di attrazione turistica di Roma con l’intero territorio laziale, prevedendo interventi specifici per la valorizzazione del litorale e delle zone interne.

·        Urbanistica e governo del territorio. Occorre recuperare a pieno la competenza legislativa della Regione per valorizzare il ruolo delle Province e dei Piani territoriali provinciali di coordinamento, Ptcp, nella pianificazione territoriale, semplificando nel contempo le procedure di approvazione dei Piani regolatori comunali.

·        Lavoro, istruzione e formazione professionale. Nella prospettiva della progressiva attuazione della riforma del secondo ciclo, è necessario distinguere il ruolo di indirizzo e coordinamento tipicamente regionale, dalle funzioni amministrative in materia di lavoro, istruzione e formazione professionale, che dovrebbero essere attribuite organicamente alle Province con il relativo trasferimento di risorse regionali e comunitarie (FSE) e senza l’interferenza di enti strumentali regionali.

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Redattore: Barbara Perluigi
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