COMUNICATO STAMPA
Prodi: “Federalismo bloccato, decisivo il passaggio alla Camera”
“La riforma costituzionale sospesa rischia di compromettere il percorso di federalismo amministrativo avviato ormai cinque anni fa, lasciando l’opera incompiuta”.
Lo ha detto Vittorio Prodi, Presidente della Provincia di Bologna e membro del consiglio di presidenza dell’Upi, intervenendo oggi alla presentazione, alla Camera dei Deputati, del testo “Federalismo amministrativo e riforma costituzionale delle autonomie: funzioni e compiti amministrativi di Comuni, Province e Regioni”, uno studio promosso dall’Upi e dalla Presidenza della Provincia di Pesaro e Urbino , che disegna un quadro d’insieme della nuova condizione di Province e Comuni a cinque anni dall’introduzione della prima riforma costituzionale, con l’obiettivo di far conoscere ai cittadini la grande rivoluzione avviata con i processi di decentramento e i nuovi compiti assegnati alle Autonomie locali.
“Dopo l’approvazione della legge “La Loggia” di attuazione del Titolo V, salutata con grande favore dalle Autonomie locali – ha detto Prodi – ci si è invischiati in una fase di piena controtendenza, contrassegnata dal venir meno del dialogo interistituzionale e dal brusco blocco di alcune delle riforme più attese dalle Autonomie locali. Prima fra tutte, il federalismo fiscale, vera cartina di tornasole della volontà di introdurre un sistema federalista nel Paese: la mancata attuazione di questa riforma ha gettato in uno stato di profonda crisi le casse degli Enti locali, tanto che, se non si corre ai ripari, si arriverà al dissesto economico di Province e Comuni già dal 2005. A fronte delle continue sollecitazioni delle Autonomie, però, i lavori dell’Alta Commissione per il federalismo continuano a languire in una sorta di voluta indifferenza e ancora non c’è traccia del documento di indirizzo per l’attuazione dell’art.119 della Costituzione, da recepire nel prossimo Dpef, per avviare il processo di devoluzione fiscale.
Se a questo – ha proseguito il Presidente – aggiungiamo la mancata integrazione della “Commissione Bicamerale per gli affari regionali” con i rappresentanti di Province e Comuni, attesa ormai da due anni, e sulla quale sembra essere calato un velo di colpevole silenzio da parte di Governo e Parlamento, e il progressivo deterioramento delle relazioni interistituzionali, testimoniato anche dal blocco dei lavori della Conferenza Unificata che solo oggi torna a riunirsi dopo una sospensione durata più di quattro mesi, si chiarisce quale sia lo stato di profonda crisi nei rapporti attuali tra Governo, Regioni e Autonomie locali.”
Prodi ha voluto ricordare le proposte presentate dall’Upi sulla riforma costituzionale, dalla previsione di un Senato federale misto, sede di espressione delle esigenze del territorio in cui trovino spazio tutti i rappresentati delle realtà locali, Regioni, Province e Comuni, al diritto anche per Province e Comuni di ricorrere alla Corte Costituzionale contro le leggi statali e regionali invasive delle loro attribuzioni costituzionali.
“E’ evidente – ha concluso il Presidente Prodi – che assume per noi un’importanza decisiva il passaggio della discussione sulla nuova Costituzione alla Camera dei Deputati. Ci auguriamo che, almeno in questa sede, si possa ricostituire un nuovo fronte unitario tra Regioni Province e Comuni, ma soprattutto che sia possibile dare vita ad un dialogo serio, aperto a cogliere le istanze che vengono da tutte le istituzioni, scevro dai condizionamenti politici che hanno caratterizzato il passaggio al Senato, disponibile a rivedere e correggere con serenità e decisione le distorsioni rilevate da più parti e presenti nel testo approvato in prima lettura”.
Roma, 29 aprile 2004