«Abolire tutte le Province? A botta calda sembra un modo per non affrontare il problema. Aspetto di capire meglio l’obiettivo che ha portato a questa decisione la maggioranza di governo». Così la presidente Francesca Zaccariotto si è espressa oggi in merito all’accordo sancito ieri 29 agosto 2011 da Berlusconi e Bossi -. «L’iter che si prospetta è complesso, perché prevede la modifica della Costituzione. Non si è scelto di abolire le Province al di sotto dei 300 mila abitanti, o quelle di recente costituzione, si è scelta una strada più lunga per arrivare all’abolizione totale. Credo che le Province abbiano, oggi ancor di più, un significato particolare in quanto rappresentano, insieme ai Comuni, la realtà territoriale più vera. In questo momento poi i Comuni si sentono soli e senza risorse, né finanziarie né umane. E’ fondamentale individuare un terzo soggetto in grado di rappresentare un territorio, che sia interlocutore dei bisogni reali del cittadino in un costante dialogo con gli organi istituzionali. Lo dico soprattutto vista la mia esperienza di sindaco: oggi viviamo una sindrome di abbandono, rispetto agli enti sovraordinati, spesso ci sentiamo soggetti di serie B».
«Per quanto riguarda il recupero dei due miliardi di tagli agli enti locali – prosegue Zaccariotto – è una battaglia vinta, e ne gioisco, anche se mi provoca amarezza il fatto che i sindaci, nel ruolo di rappresentanti dei cittadini e delle forze politiche di governo, siano costretti a manifestare in piazza per far capire la drammaticità della situazione. E’ necessario iniziare allora a lavorare per un’Italia unita senza enti privilegiati, che per un motivo o per l’altro riescono ad avere sempre contributi straordinari. Invece succede che in territori come Venezia non si riesca nemmeno a far approvare una legge speciale che possa consentire di affrontare i problemi complessi di quest’area bellissima, unica ma anche molto fragile».
La Presidente Francesca Zaccariotto aveva inviato al ministro dell’Interno Roberto Maroni un emendamento al Decreto Legge n. 138/2011 il cui termine scadeva proprio ieri. La proposta mira ad “inserire un nuovo parametro che riconosca la Provincia di Venezia come ente virtuoso non solo per il rispetto del patto di stabilità, e per il grado di autonomia finanziaria, ma anche per il basso livello di indebitamento, secondo le indicazioni della comunità europea che raccomandano di tenere sotto controllo il debito pubblico. «Per noi questo riconoscimento vorrebbe dire recuperare 20 milioni di euro circa per investimenti per scuole, strade, ambiente, servizi. Che oltre ai 64 milioni che lo stato ci deve restituire costituirebbero un bel tesoretto».
Redattore: Ufficio Stampa Provincia di Venezia